Smart Control Room
Come le aziende raggirano la nostra sicurezza




A Venezia esiste una Smart Control Room che raccoglie una grande mole di dati da migliaia di sensori, telecamere e celle telefoniche.
Ci raccontano che sia una meraviglia tecnologica che consente un maggiore controllo e una maggiore sicurezza in città, ma non è proprio ciò che accade.


Quando si è trattato di rintracciare l'identità di chi faceva surf sul Canal Grande, il sindaco si è rivolto a Twitter mettendo come taglia una pizza gratis per chiunque potesse fornire informazioni sui turisti in questione.
In realtà è un bel rischio per la libertà e la sicurezza di chiunque.

Pensate che abbiamo provato ad acquisire informazioni tramite il FOIA e ci sono arrivate censurate. Quindi abbiamo letto e ricercato diversi documenti ufficiali e fatto ulteriori ricerche.
Abbiamo scoperto che l'autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali non ha gli stessi documenti che abbiamo noi, ne ha di più vecchi e tanti meno. Non sa ad esempio che le telecamere a 360° mandano i dati negli USA. Non sa che sono previsti algoritmi di riconoscimento facciale che credono di prevedere quello che le persone faranno. Non sa che ci sono dispositivi IoT collegati alla Control Room. (Si le vostre cose sia indossabili che tutti gli oggetti tecnologici che avete).

Stanno creando un sistema di controllo utile per una deriva autoritaria, approfittando dell'ignoranza della popolazione nei confronti di cose così complesse.
Soprattutto si sta costruendo una grossa violazione della sicurezza, proprio creando un sistema del genere.
Sale di controllo e sistemi come quello di Venezia si stanno sviluppando in diverse città italiane e nel mondo.  L'uso della tecnologia e il monitoraggio dei movimenti delle persone con i telefoni cellulari è una pratica nascosta  ed usata per i più svariati scopi.

Sono sempre più affinate le risposte per far credere che ci siano benefici, ma si dimenticano di dire il beneficio più importante di tutti, che non è certo per noi:
Avere tutte queste informazioni consentirà di manipolare la popolazione e/o di acquisire qualcosa che oggi vale come l'oro, ovvero i dati.
Mettendoci il cappello della sicurezza, si crea una elite di aziende che potrà fare cose che di solito i comuni mortali (le altre aziende), non possono fare.
Suona come la solita cosa all'Italiana per raggirare la legge, che in questo caso è non solo la privacy, ma la libertà ed i diritti.


In teoria, i dati di traffico ricavati dalle celle telefoniche vengono forniti dagli operatori telefonici a questi sistemi di controllo in forma aggregata e anonimizzata, ma sappiamo bene che spesso i dati anonimi possono essere deanonimizzati, soprattutto quando sono disponibili molti altri dati per finalità di confronto incrociato. Poi basta cambiare un opzione e voilà, non c'è nessun limite.

Poi basta sapere che le statistiche pubbliche su questi dati e le diverse dichiarazioni, riportano informazioni sul sesso e sull'età delle persone che sono a Venezia.
Quindi da qualche parte qualcuno in qualche modo i dati di contratto se li va a leggere, passandoli da una nazione all'altra, forse dentro e fuori dall'Europa, addirittura attraverso gli Stati Uniti in piena violazione di legge.

Oggi diventa necessario avvalersi della legge, con l'esercizio dei diritti per scollegare la Smart Control Room direttamente dalla fonte, gli operatori telefonici ed i loro programmi come ad esempio:

  • “Vodafone Analytics” (su Vodafone, PosteMobile, Go);
  • “Mobility Analytics” (su Wind Tre);
  • “TIM People Aanalytics” (su TIM, CoopVoce, Kena Mobile).
Fermare tutto questo,  uscire dal controllo, è oggi possibile. Dobbiamo farlo in tanti andando a colpire duro sul punto esatto, sul nervo scoperto. Usiamo una legge europea che è anche italiana: Il Regolamento (UE) 2016/679 sulla protezione dei dati personali.
In questo sito troverete i moduli per richiedere l'esercizio dei diritti per bloccare l'accesso alla Smart Control Room e tutto il resto...



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